Ei tu! Automobilista indisciplinato! Mi sto proprio rivolgendo a te! È dura la mattina fare 3 metri in piú per bere un caffè eh? Parcheggia pure nelle strisce pedonali che io così mi faccio mettere sotto con il passeggino. Ma non lo vedi che c'è un posto libero davanti a te! O forse no perchè gli occhi ce li hai dietro in basso e ci stai seduto sopra? Non vedi che ti sei messo in mezzo a due panettoni che neanche Olivia di Braccio di Ferro ci passa? Non vedi che per colpa tua devo attraversare 2 volte per andare in cartoleria? Perché domani il grande ha una festa di compleanno, mi piacciono le feste di compleanno ma si usa presentarsi con un regalo e questo mi ricorda quanto sei "pilla". Sicuramente in questo momento un'altra mamma che deve andare alla nostra stessa festa al Mc Donalds (gnamgnam) e che non ha avuto a che fare con uno stordito come te, si starà fregando la mia idea regalo (che non so ancora cosa sia ma questo è un dettaglio irrilevante). Già me la vedo che dice alla cartolaia: "Devo fare un regalo a una bimba che compie 7 anni, cosa mi consiglia?" e la cartolaia: "Guardi, questo è perfetto ma è sicuramente quello che prenderebbe Eu, quindi si affretti!"
Ed è tutta colpa tua automobilista indisciplinato! Sai cosa ti auguro? Un bell'attacco di dissenteria che manco l'immodium ti farà passare.
venerdì 30 settembre 2011
giovedì 29 settembre 2011
Parole
I nostri figli riescono sempre a stupirci, vero? Anche quando pensiamo di averle viste e sentite tutte ci accorgiamo che non è mai così.
Detta così sembra una cosa saggia e un pò poetica ma non è questo il senso della mia affermazione che di saggio e di poetico non ha un tubo.
Il fatto è che si è verificata una cosa, mio malgrado, facilmente prevedibile*. Smetto di fare la misteriosa? Ok ok. Si tratta della mia piccolina, sapete? Inizia a parlare. Si fa certi discorsi liberamente interpretabili e, se per caso non afferro il senso, si incavola come un'adulta. Comunque, facendola breve, la mia piccola, la mia cucciola, il mio tesorino mi ha detto: "Mamma pilla"
!?!
L'ho guardata e ho pensato quello che starete pensando anche voi in questo momento: NON MI STARÀ MICA INSULTANDO?
Allora ho deciso di sondare il terreno e le ho detto, senza espormi troppo: "Tu sei pilla?" e lei: "No io pilla! Mamma pilla!"
!?!?!!?!!?!??!??!!?!!
Chi è che insegna le parolacce alla mia fragolina?
*Prevedibile perchè sto parlando della mia terzogenita!!!!!!!! :-)
Detta così sembra una cosa saggia e un pò poetica ma non è questo il senso della mia affermazione che di saggio e di poetico non ha un tubo.
Il fatto è che si è verificata una cosa, mio malgrado, facilmente prevedibile*. Smetto di fare la misteriosa? Ok ok. Si tratta della mia piccolina, sapete? Inizia a parlare. Si fa certi discorsi liberamente interpretabili e, se per caso non afferro il senso, si incavola come un'adulta. Comunque, facendola breve, la mia piccola, la mia cucciola, il mio tesorino mi ha detto: "Mamma pilla"
!?!
L'ho guardata e ho pensato quello che starete pensando anche voi in questo momento: NON MI STARÀ MICA INSULTANDO?
Allora ho deciso di sondare il terreno e le ho detto, senza espormi troppo: "Tu sei pilla?" e lei: "No io pilla! Mamma pilla!"
!?!?!!?!!?!??!??!!?!!
Chi è che insegna le parolacce alla mia fragolina?
*Prevedibile perchè sto parlando della mia terzogenita!!!!!!!! :-)
mercoledì 28 settembre 2011
Incodatrice attacca bottone
Adoro il clima da paese del mio quartiere dove tutti sanno i fatti di tutti e i negozianti ti chiamano per nome (sono un po' stramba?!?)
Stamattina sono stata in Farmacia. A dire il vero anche ieri e l'altro ieri.
Diciamo che sono una "cara" cliente? Diciamolo pure.
Mi trovavo in fila con la piccina che, per usare un eufemismo, "protestava" e mi si è avvicinata una che fa parte di una delle categorie più stressanti, io le chiamo: "Incodatrice attacca bottone". Indovinate che fa? Inizia a parlare.
In questi casi mi scindo e do risposte diverse da quelle che vorrei dare. Ora vi racconterò come è andata con Eu sdoppiata (ho fatto la rima!)
RR sta per risposta reale e PS sta per pensiero sincero. Tutto chiaro? Iniziamo.
Lei: "Che bella bimba"
RR: "Grazie, hai sentito amore? La signora ti ha fatto i complimenti!"
PS: "Grazie, hai sentito amore? La signora ti ha fatto i complimenti!"
(a volte le risposte coincidono)
Lei rivolgendosi direttamente alla piccina: "Perché fai i capricci? Non si fanno i capricci. La mamma ti ha svegliato troppo presto questa mattina?"
Sento un calore allo stomaco. È il mio primo segnale di nervosismo ma passa subito. Oggi mi sento in pace col mondo.
RR: "Fa i capricci perché non le piace aspettare"
PS: "Se anche fosse nervosa perché l'ho svegliata presto, pensi che te lo direbbe? Ha 2 anni. Se formulasse una risposta completa sarebbe un genio"
Lei: "Se la goda signora perché poi cresce"
RR accennando un mezzo sorriso: "Lo so, lo so"
PS: "Che palle!"
Lei: "Certo, potrebbe farle un fratellino o una sorellina"
RR: "Ha già sia un fratellino che una sorellina. Io ho tre figli"
PS: "Che palle! Mollami!"
Lei: "Caspita! Così giovane e hai già tre figli?"
RR: "Ho 37 anni, non è che sia giovanissima, sono giusta"
PS: "Ma perché tutte a me? Deve essere la mia faccia. Ma cos'ha la mia faccia?"
Lei: "Io ho quattro figli"
RR: "Però, complimenti!"
PS: "Competitiva la signora..."
Lei: "Non sono della zona, sono capitata qui per caso"
RR: "Ah! Ecco!" (!?!)
PS: "Fiuuuuuuuuuuuuuu!!!!!"
Intanto la mia bambolina comincia ad urlare e io sono costretta ad uscire di corsa. Brava la mia bambina che aiuta sempre la sua mamma. Magari la prossima volta, prima di entrare, guardiamo chi c'è dentro eh?
*In questo post non ci sono scritte parolacce, sono solo pensate!
Stamattina sono stata in Farmacia. A dire il vero anche ieri e l'altro ieri.
Diciamo che sono una "cara" cliente? Diciamolo pure.
Mi trovavo in fila con la piccina che, per usare un eufemismo, "protestava" e mi si è avvicinata una che fa parte di una delle categorie più stressanti, io le chiamo: "Incodatrice attacca bottone". Indovinate che fa? Inizia a parlare.
In questi casi mi scindo e do risposte diverse da quelle che vorrei dare. Ora vi racconterò come è andata con Eu sdoppiata (ho fatto la rima!)
RR sta per risposta reale e PS sta per pensiero sincero. Tutto chiaro? Iniziamo.
Lei: "Che bella bimba"
RR: "Grazie, hai sentito amore? La signora ti ha fatto i complimenti!"
PS: "Grazie, hai sentito amore? La signora ti ha fatto i complimenti!"
(a volte le risposte coincidono)
Lei rivolgendosi direttamente alla piccina: "Perché fai i capricci? Non si fanno i capricci. La mamma ti ha svegliato troppo presto questa mattina?"
Sento un calore allo stomaco. È il mio primo segnale di nervosismo ma passa subito. Oggi mi sento in pace col mondo.
RR: "Fa i capricci perché non le piace aspettare"
PS: "Se anche fosse nervosa perché l'ho svegliata presto, pensi che te lo direbbe? Ha 2 anni. Se formulasse una risposta completa sarebbe un genio"
Lei: "Se la goda signora perché poi cresce"
RR accennando un mezzo sorriso: "Lo so, lo so"
PS: "Che palle!"
Lei: "Certo, potrebbe farle un fratellino o una sorellina"
RR: "Ha già sia un fratellino che una sorellina. Io ho tre figli"
PS: "Che palle! Mollami!"
Lei: "Caspita! Così giovane e hai già tre figli?"
RR: "Ho 37 anni, non è che sia giovanissima, sono giusta"
PS: "Ma perché tutte a me? Deve essere la mia faccia. Ma cos'ha la mia faccia?"
Lei: "Io ho quattro figli"
RR: "Però, complimenti!"
PS: "Competitiva la signora..."
Lei: "Non sono della zona, sono capitata qui per caso"
RR: "Ah! Ecco!" (!?!)
PS: "Fiuuuuuuuuuuuuuu!!!!!"
Intanto la mia bambolina comincia ad urlare e io sono costretta ad uscire di corsa. Brava la mia bambina che aiuta sempre la sua mamma. Magari la prossima volta, prima di entrare, guardiamo chi c'è dentro eh?
*In questo post non ci sono scritte parolacce, sono solo pensate!
martedì 27 settembre 2011
Aspirazioni
La mia mezzana di 4 anni ha ben chiaro cosa farà da grande. Oltre che diventare la mamma di tre bimbi, ha deciso che sarà:
- una ballerina di danza classica
- una ginnasta
- una modella
- una giocatrice di pallavolo
- una maestra
lunedì 26 settembre 2011
Il Risveglio
La mattina, solitamente, sono la prima a svegliarmi. Non perché ce ne sia un bisogno reale, il fatto è che sono lenta. Io sono quella dei rituali, nel senso che compio sempre gli stessi gesti. Ogni cambiamento mi innervosisce e mi destabilizza rovinandomi il resto della giornata.
Il tutto si svolge più o meno così:
Driiiin. Suona la sveglia. Mi affretto a spegnerla per non svegliare nessuno. Qualche minuto dopo collego il cervello alla sezione motoria e mi alzo. Ancora non ragiono, ma, come uno zombie moderno, ricordo le funzioni primarie così, dopo essere stata in un luogo consono per espletare le suddette funzioni, apro la casa e do da mangiare al gatto ingrato di casa. Perché ingrato? Un giorno ve lo spiegherò!
Poi torno in bagno. Tecnicamente non so la ragione ma lì dentro ci sto davvero un sacco. A volte marito si lamenta ma io gli rispondo che sono una donna.
Comunque esco da là che il mio cervello funziona a pieno regime e mi dirigo a svegliare la truppa d'assalto. La piccina non mi da nessun problema, si sveglia da sola. La mezzana rogna un po' ma non fa troppe storie. Il grande è il mio incubo. Ci ho provato in tutte le maniere.
Ora, più o meno con le dovute modifiche che devo apportare ogni volta, la vicenda si svolge così:
Si parte con qualche bacino e una canzoncina in rima inventata da me al momento. Reazione: qualche risatina e poi... niente.
Provo a parlare al suo stomaco: "Dai amore, alzati che altrimenti non riesci a fare colazione con calma!" ... Reazione: nessuna.
Comincio ad innervosirmi: "Muoviti che è tardi!".
A questa frase segue il seguente dialogo con le dovute modifiche che devo apportare ogni volta (lo so che ho ripetuto la stessa frase di qualche riga più
sopra ma così rendo meglio l'idea):
Lui seccato: "Mi hai svegliato!"
Io: "Questo è lo scopo principale per cui mi trovo qui"
Lui: "Non ho voglia di andare a scuola!"
Io: "Perché?"
Lui: "Si fanno troppi compiti!"
Io che infondo sono un po' sadica: "Dai che tra poco ci saranno le vacanze di Natale!"
Lui speranzoso: "Quando???"
Io: "Solo tre mesi!"
Lui: "Ma tre mesi sono tantissimi!"
Io: "Lo so. Sono quanto un'estate."
Lui: "Non ci voglio andare!"
Io: "Vabbè! Ti mando a lavorare."
Lui: "..."
Io: "Allora... oggi rimani a casa che mamma ti porta a cercare un lavoro che vada bene per un bambino che non vuole andare a scuola, tipo pulire i bagni
del bar."
Lui: "Mi sa che vado a scuola!"
Beh che c'è? Anche i migliori educatori dicono che i bambini vanno stimolati!
Il tutto si svolge più o meno così:
Driiiin. Suona la sveglia. Mi affretto a spegnerla per non svegliare nessuno. Qualche minuto dopo collego il cervello alla sezione motoria e mi alzo. Ancora non ragiono, ma, come uno zombie moderno, ricordo le funzioni primarie così, dopo essere stata in un luogo consono per espletare le suddette funzioni, apro la casa e do da mangiare al gatto ingrato di casa. Perché ingrato? Un giorno ve lo spiegherò!
Poi torno in bagno. Tecnicamente non so la ragione ma lì dentro ci sto davvero un sacco. A volte marito si lamenta ma io gli rispondo che sono una donna.
Comunque esco da là che il mio cervello funziona a pieno regime e mi dirigo a svegliare la truppa d'assalto. La piccina non mi da nessun problema, si sveglia da sola. La mezzana rogna un po' ma non fa troppe storie. Il grande è il mio incubo. Ci ho provato in tutte le maniere.
Ora, più o meno con le dovute modifiche che devo apportare ogni volta, la vicenda si svolge così:
Si parte con qualche bacino e una canzoncina in rima inventata da me al momento. Reazione: qualche risatina e poi... niente.
Provo a parlare al suo stomaco: "Dai amore, alzati che altrimenti non riesci a fare colazione con calma!" ... Reazione: nessuna.
Comincio ad innervosirmi: "Muoviti che è tardi!".
A questa frase segue il seguente dialogo con le dovute modifiche che devo apportare ogni volta (lo so che ho ripetuto la stessa frase di qualche riga più
sopra ma così rendo meglio l'idea):
Lui seccato: "Mi hai svegliato!"
Io: "Questo è lo scopo principale per cui mi trovo qui"
Lui: "Non ho voglia di andare a scuola!"
Io: "Perché?"
Lui: "Si fanno troppi compiti!"
Io che infondo sono un po' sadica: "Dai che tra poco ci saranno le vacanze di Natale!"
Lui speranzoso: "Quando???"
Io: "Solo tre mesi!"
Lui: "Ma tre mesi sono tantissimi!"
Io: "Lo so. Sono quanto un'estate."
Lui: "Non ci voglio andare!"
Io: "Vabbè! Ti mando a lavorare."
Lui: "..."
Io: "Allora... oggi rimani a casa che mamma ti porta a cercare un lavoro che vada bene per un bambino che non vuole andare a scuola, tipo pulire i bagni
del bar."
Lui: "Mi sa che vado a scuola!"
Beh che c'è? Anche i migliori educatori dicono che i bambini vanno stimolati!
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