venerdì 21 ottobre 2011

Infanzia

A volte, guardando i miei bimbi, mi capita di pensare alla mia infanzia...
E sì!
Nostalgia?
Macché! Io non tornerei mai indietro! Troppo pigra! Significherebbe rifare anche l'adolescenza... naaaaaaa!
Comunque ho passato una bell'infanzia, istruttiva direi.
I cartoni animati che si vedevano all'epoca, mi facevano capire quanto ero fortunata. Vi ricordate Remì? Era l'emblema della sfiga e gli altri non erano molto meglio... insegnavano ai bambini ad essere molto positivi eh! Poi c'è stato il periodo dei robot che, con i loro mega razzi o raggi protonici, insegnavano l'importanza della NON violenza.
Naturalmente, i miei ci hanno messo del loro aggiungendo un ingrediente fondamentale per l'educazione della loro bimba: Il non avere sciocche paure tipo il buio o i mostri. È una cosa importante, no?
Volete sapere come hanno fatto? Utilizzando una, come si dice, TERAPIA D'URTO: I film horror. Li ho sempre visti da quando ho memoria! Che poi per assurdo con me hanno funzionato: dormivo da sola nella mia cameretta senza bisogno di lucine notturne.
Non ho mai creduto a Babbo Natale, alla Befana, al topolino dei dentini, insomma a nulla. Ma non l'ho mai svelato ai miei amichetti che ci credevano.
Ero una bimba serena. Un po' matta lo sono sempre stata eh! Sia chiaro!
Comunque, visti i risultati, ho deciso di seguire il tipo di educazione che ho avuto anche per i miei figli.
Quindi:
I miei bimbi sanno che Babbo Natale, la Befana e il Topolino dei dentini (con relativa Fatina per le bimbe) ESISTONO.
In televisione ogni volta che c'è una scena violenta gli tappo gli occhi o cambio canale.
I film che guardano con mamma e papà sono per bambini.
Buon week end a tutte!

giovedì 20 ottobre 2011

Il topino semi - tecnologico

Oh! Vorrei sapere perchè ho il potere di rendere complicate anche le cose più semplici.
Era da un po' che al grande dondolava un dentino (sorvoliamo sul fatto che ho pianto come una fontana quando tempo fa, tutto orgoglioso, me lo ha fatto notare) e ieri, a scuola, finalmente lo ha perso. Quando dico "perso" intendo proprio nel vero senso del termine. Forse lo avrà ingoiato, mah! Comunque scordiamoci l'ispezione della pupù (ci ho pensato eh? Ma non ce la posso proprio fare!)
Vabbè, mi dovró rassegnare all'idea che io non potrò conservare il suo primo dentino (sob!). Lui ovviamente era un po' scocciato perchè aveva paura che il topino, non trovando nulla, non gli avrebbe lasciato il soldino. Quindi ho iniziato le manovre di "rassicurazione".
Solita storia: le frasi scritte tra parentesi sono i miei pensieri.
Io: "Ma no amore sdentato della tua mamma... Apri un po' la bocca, fammi vedere? Chissà quanti sputacchi tirerai ora!" (Prendo tempo come quando a scuola mi chiedevano le tabelline)
Lui: "Mamma piantala!"
Io: "Guarda che il topino sa che hai perso il dentino" (Ora mi chiederà com'è possibile)
Lui: "E come fa a saperlo?"
Io: ('azz!) "In casa sua ha un campanello che, appena un dentino cade, si mette a suonare" (Ma sono un genio!)
Lui: "Davvero? E come fa a sapere che l'ho perso io?"
Io: "Eeeeeh, emmmmm, scusa che mi hai chiesto? Mi sono distratta" (Cheglidicocheglidicocheglidico)
Lui: "Uffa mamma! Ti ho chiesto come fa a saperlo!"
Io: "A sapere cosa?" (Ah! Ecco che gli dico, sono un genio... magari proprio un genio no, ma una pallonara eccezionale sicuramente sì!)
Lui: "A sapere che sono io che ho perso il dentino!"
Io: "Il Topino ha tanti aiutanti, uno in ogni casa e, quando un dentino cade e il topino sente il campanello, avverte i suoi amici di controllare. Chi trova il bambino senza il dentino, gli manda un......... Fffffax!" (Ma quanto sono contorta? Non era meglio una e-mail o una semplice telefonata?)
Lui: "Come quelli della cartoleria?"
Io: "Sì sdentatino, come quelli che si spediscono dalla cartoleria!" (...)
Lui: "Ah"!
Discorso chiuso.
La mezzana era un po' gelosa e voleva perdere un dentino anche lei, la piccina continuava a mostrarmi i suoi tutti sporchi di cioccolato.
La mattina mi sono svegliata prima per fare le veci del topino... Piano piano sono andata nella sua camera e in ordine:
1 Ho calpestato la zampa al gatto
2 Ho fatto cadere un libro da una sedia (che ci faceva là non lo so)
3 Ho messo il piede su un gioco e ho soffocato un urlo di dolore (io cammino scalza)
Ma meno male che ha il sonno pesante!
Giunta davanti al suo letto mi è venuto in mente che i soldi sono pieni di microbi! Mica potevo metterli sotto il cuscino! Quindi glieli ho mollati sulla mensolina di fianco e sono scappata come un treno.
Lui si è svegliato, ha alzato il cuscino e non ha trovato nulla. Prima che iniziasse a piangere, gli ho fatto il discorso dei microbi (povero bimbo, avere una madre così non deve essere semplice!) e poi gli ho fatto trovare il soldino.
Lui era tutto contento. Io anche. Peró ragazze! Che fatica!

mercoledì 19 ottobre 2011

Il parto secondo un settenne

Qualche tempo fa stavo riordinando la casa (come al solito) mentre i bambini giocavano STRANAMENTE in tutta tranquillità in camera. Il mio concetto di tranquillità consiste nel non sentire i bimbi che si prendono a mazzate o, al contrario, in assoluto silenzio, cosa che, per la verità, mi terrorizza ancora di più!
Ad un certo punto sento il grande che intavola un discorso. Dal tono mi sembra molto serio. Allora mi avvicino alla porta e, senza farmi vedere, inizio a spiarli.
La scena che mi si presenta è giá di per sè anomala: seduti in cerchio, le più piccole ascoltavano il fratellino molto attente (mi piacerebbe sapere cosa e quanto stesse capendo la duenne!)
L'argomento della conferenza che si stava tenendo era: "Come nascono i bambini"
Descrizione molto dettagliata del grandone:
"Allora, dopo che alla mamma è cresciuta una pancia enorme, comincia a sentire tanto male. Ma tanto tanto tanto male!!! Allora la portano in ospedale e le dicono: Spingi, spingi! Lei spinge ed esce fuori il bimbo dall'ombelico!"
Dall'ombelico?????
Ho pianto da quanto ho riso!!! Mi sa che è arrivato il momento di dare qualche delucidazione sull'argomento!!! O forse ancora no? Che mi consigliate?

martedì 18 ottobre 2011

...

La famiglia di mio marito è una famiglia con la F maiuscola. Mi hanno accolta con infinito amore come se fossi loro figlia. Vivevo con loro protetta da un grande abbraccio caldo. Ora quel grande abbraccio se ne è andato e ho tanto freddo. Ho il cuore gelato. È già tutto diverso. Mi sento vuota, arrabbiata col mondo, anche con Dio che è stato crudele perchè ci ha portato via una persona speciale, unica. E ce l'ha portata via troppo presto. Ora non so più se esiste il paradiso, non so più se esiste un dopo. So solo che forse non gli ho mai dimostrato, accidenti al mio carattere chiuso, quanto gli volessi bene. Che lui per me era come un padre. E che ora non riesco a sopportare che non ci sia più.