venerdì 27 dicembre 2013

Anche quest'anno non sono potuta andare...


Da Piccola trascorrevo il Natale a casa di mia nonna, a Genova.
Da quando lei è morta, non ho più messo piede in quella casa le cui mura pulsano di ricordi ancora vivi.
Spesso, erroneamente, vengo definita fredda. 
Invece il mio "distacco" non è cinismo, è solo paura... la verità è che non riesco ad accettare che certe cose non torneranno mai più.
È anche una questione di "riservatezza", sapete?
Perché certe cose le tengo per me.
Certo, le posso ricordare... ma i ricordi non sempre sono lo specchio di ciò che si è passato veramente.
Non sempre.
Quei Natali tutti insieme erano caotici ma si respirava "amore" puro. 
La nostra è sempre stata una famiglia "casinara", c'erano spesso dei confronti anche accesi, ma eravamo uniti. E sì, l'atmosfera che si respirava era proprio Natalizia.
L'amore arricchisce, fa crescere... fa star bene...
Fin da piccola, non ho mai creduto a Babbo Natale e non mi interessavano i regali (forse perchè ne ricevevo un sacco?), mi bastava finire tra le braccia di mia nonna, assaporare i suoi culurgionis, i suoi arrosti, le sue pardulas... 
Avrei dovuto imparare a farli, invece ho lasciato che tutto finisse con lei... con lei che se ne è andata proprio nei giorni di Natale di qualche anno fa. 
Non ricordo nemmeno di preciso da quanto... perché io cancello le cose che mi fanno male. 
E comunque sia, per me, sono ancora tutti lì che festeggiano... sono solo io che,
anche quest'anno, non ci sono potuta andare.

19 commenti:

  1. È bello sapere che tua nonna è ancora con te! Non mi sembri assolutamente una persona fredda!

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    1. Prima di tutto: Ben arrivata!!!
      E poi... mi fa piacere di non averti dato l'impressione di quella "fredda"... ogni tanto me lo dicono, e ci rimango un po' male...

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    2. Come ho scritto qui , questo è uno dei 3 migliori post che ho letto la settimana scorsa!!

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    3. Grazie!!!!! Onoratissima!!!!! Ora vengo a leggerlo! ;-)

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  2. Che dirti Eu se non abbracciarti? Se ti va passa a leggere il mio ultimo post, e' un po' il gemello del tuo.

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  3. Io continuo ad andarci invece..mia nonna è ancora viva e ci tiene,ma le feste,da quando mia mamma non c'è più,non fanno che farmi sentire la sua assenza ancora più pesante ed opprimente.Lo faccio per loro,per lei,che non c'è più...e poi sono sempre tanto triste.
    Ti abbraccio caramente!
    LuV

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    1. No... sono io che abbraccio te... il tuo deve essere un dolore immenso... un abbraccio grande!!!

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  4. Ieri ho passato tre ore con mia zia novantenne e abbiamo guardato vecchie foto, bellissime foto in bianco e nero, scervellandoci su chi fosse quel ragazzino...ma è il nonno del nonno, o lo zio del nonno...penso che qualcuna fosse di fine 800 addirittura...e una volta di più mi dispiace di non sapere tante cose della mia famiglia e mi piacerebbe piazzarmi a casa di mia zia con un registratore per conservare la nostra memoria. Anche per me la magia del Natale è irrimediabilmente legata all'infanzia e forse non sono riuscita a trasmetterla allo stesso modo ai miei figli. Un abbraccio Eu.

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    1. Quest'anno mi sono resa conto che la felicità dei miei figli non sta nel Natale, ma nei regali che ricevono. Questo mi ha amareggiata parecchio. Ho sbagliato con loro.

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    2. Se ritieni di aver sbagliato, fai sempre in tempo a rimediare, non credi? E' difficile, comunque, al giorno d'oggi vivere il Natale con serenità e lontani dal consumismo più esasperato, perché siamo letteralmente bombardati e i bambini lo sono più di noi. Tra un po' Natale arriva a Ferragosto!!! Io, per fortuna, me ne frego di tutto il contorno, ti dirò, mi disturba molto. Ho eliminato praticamente tutti i regali, tranne che ai bambini, e davvero non ne sento la mancanza. Tutti i miei nipoti ricevono, per scelta, un libro (scelto con molta cura), ma nessun gioco. Ne ricevono anche troppi. A mio figlio regalo sia gli uni che gli altri, ma non tollero scene isteriche da apertura regalo, folli corse ai pacchetti e nessun ringraziamento a Babbo Natale (o Santa Lucia). E' obbligatorio ringraziare chiunque faccia un regalo ed altrettanto obbligatorio esserne contenti, perché nulla è scontato. Per fortuna non devo neppure insistere più di tanto, perché in questo senso è davvero bravo. Ovviamente è contento di aprire i suoi pacchetti ed è in fibrillazione massima, ma questo è pure ovvio, no? Però tengo a fargli vivere il Natale in maniera concreta, a cominciare dal nostro sacro rituale di addobbo della casa che avviene il 1° dicembre, ma poi con piccoli gesti quotidiani. Non è poi così difficile.

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  5. I ravioli sardi di mia nonna non li ho più mangiati, fino a che ho "rubato" da casa di mio padre un libro di ricette sarde. Allora li ho fatti io emio padre, che ti assicuro è difficilissimo nel mangiare, li ha gustati senza fiatare.
    Non sono quelli che faceva lei, non materialmente, ma quando li assaggio, mi tornano in mente tutti i ricordi belli che mi legano a lei e al nonno, ritorno bambina nella sua sala da pranzo e sento i profumi della Sardegna.
    Provare per credere! ;D

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    1. ... Sai, ora che ci penso, mia madre li sa fare ;-)... e li sa pure chiudere.... chiuderli è un casino, neh?

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  6. Arrivo qui, perché sono stata premiata con te! Bello questo post, molto vero. Non penso si debba dare delle giustificazioni sui propri comportamenti, ognuno deve agire come sente, soprattutto quando si parla di affetti. Tornerò a trovarti con calma.

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    1. Raramente faccio trasparire i miei sentimenti... però sono contenta di averlo fatto e che ti sia piaciuto.
      Torna pure a trovarmi.... I

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Donne! (È arrivato l'arrotino :-)) Sparate pure quello che vi passa per la testa!!!