venerdì 10 maggio 2013

La Cicala e la Formica ai giorni nostri


C'erano una volta una cicala ed una formica. 
La formica era una gran lavoratrice e durante l'estate si dava da fare per mettere via le provviste in previsione dell'inverno. 
La cicala invece se ne stava in panciolle a prendere il sole e a cantare. 
Cantava la cicala e osservava la formica che trasportava con fatica grandi quantità di provviste nella sua tana.
Un bel giorno arrivò l'inverno, il freddo, la neve. 
Toc Toc
Sentì la formica sull'uscio della sua porta.
- Chi è?
Disse.
Dal di fuori provenì una voce conosciuta:
- Sono la cicala.
- Cosa vuoi?
Disse la formica.
- Aprimi per favore.....
La formica aprì. 
Trovandosi davanti la cicala, tirò un grosso respiro e le disse:
- Scommetto che sei venuta a chiedermi riparo, dopo avermi vista faticare tutta l'estate mentre prendevi il sole e cantavi.
- Sbagliato...
Le rispose la cicala
- ...Sono sono venuta a riscuotere l'IMU e a tassare tutti i tuoi beni di prima necessità. Mi devi pagare il triplo di quello che possiedi e non me ne frega se stai pagando ancora il mutuo e la casa non è tua.
- Ma io ho lavorato una vita per mettere via ciò che possiedo.
Morale:
Siamo governati da gente che non fa un caxxo tutto il giorno e ci chiede solo soldi. Siamo governati da parassiti, cerebrolesi che non capiscono che se tassano la gente, la gente non fa più acquisti, se la gente non fa più acquisti, l'economia non riparte e se l'economia non riparte, le aziende chiudono e se le aziende chiudono licenziano e se licenziano la gente non ha più soldi e se la gente non ha più soldi, non c'è più niente da prendere.

giovedì 9 maggio 2013

Se dico no è no!!!


E' da due mattine che rischio di portare tardi i bambini a scuola-asilo, perché perdo tempo a "questionare" con la Mezzana su come deve vestirsi. 
A lei non va bene ciò che le propongo e a me non va bene ciò che propone lei.
Stamattina per esempio: voi avreste fatto uscire vostra figlia con una camicetta bianca con pizzi, pizzetti, merli e merletti, leggings neri, una gonna a campana con tutti i volants di millecentouncolori e un golfino di cotone grigio??????

Oh! Ma che ci azzecca?????????

Ho chiamato Consorte che si trovava già nel pianerottolo e gli ho mostrato la nostra arlecchina in gonnella, che manco Veronica Castro si conciava così. 
Lui, ovviamente, ha dato ragione a me.
Prima sono stata gentile, poi l'ho presa sul ridere e poi mi sono incaxxxx di brutto.
Così alla fine è uscita con la sua camicetta bianca con pizzi, pizzetti, merli e merletti, i suoi leggins neri e una gonna blu, tinta unita.
Questa è l'arte del compromesso. 
Funziona. 
A volte. 
In questo caso credo fino a domani.
Mollato i primi due sul suono della campanella, ho portato la Piccina alla materna. 
Ultimamente è un supplizio perché lei non ne vuole sapere di staccarsi da me e la sento urlare fino alla porta di ingresso... ah beh, andando via la porta di ingresso si trasforma in "Porta di uscita", miiiiiii quanto siete precise!!!! 
Comunque... Immaginatevi la mia reazione quando le maestre mi hanno comunicato che ci sarà una gita il 17.
Tutto il giorno.
Io non la mando, non me ne frega di ciò che dicono gli altri. 
E' mia figlia e decido io. 
E sapete che ho deciso? 
Che non la mando! 
Lo devo ripetere un'altra volta? 
Ok. 
Io, mia figlia di 3 anni, non la mando a fare una gita per un'intera giornata. 
Perché se vado a prenderla alle 13 ci sarà un motivo, no? 
In questo periodo poi vive incollata a me, ha paura che mi possa succedere qualcosa... comprensibile visto che un suo compagno ha perso la mamma da poco.
Cosa succederebbe se nel bel mezzo della gita cominciasse ad urlare che mi vuole? 
Il prossimo anno la manderò. 
Quest'anno no, è troppo piccola. 
E non voglio che cerchino di convincermi. 
Tanto è no.

mercoledì 8 maggio 2013

Esami del sangue: fatti!


Stamattina sono andata a farmi gli esami del sangue: c'era più gente là che ad un concerto di Lady Gaga. Sono rimasta tutto il tempo in piedi appoggiata all'unico pezzo di muro disponibile. 
E perché era l'unico pezzo di muro disponibile? 
Perché si trovava dietro la porta di ingresso. Ogni tanto fungevo da "usciere" al servizio di  persone anziane e un po' malconce. Così la mia buona azione l'ho fatta e ora posso tornare ad essere sgresa.
Ho aspettato a lungo, tanto che, ad un certo punto, mi sono chiesta se non fossi io a reggere il muro e non viceversa.
Quando è arrivato il mio turno in accettazione la tizia, prima ancora che le consegnassi tutto l'ambaradan, mi ha salutato chiamandomi per nome e dandomi del tu.  
Mi conosce, ovvio. 
Ma io non conosco lei o, nel caso la conoscessi, l'ho dimenticata.
Quando sono entrata nella sala dei prelievi e ho chiuso la porta, mi si è parata davanti una tizia con lo scazzo inside. 
Dopo pochi secondi, mentre avevo l'ago conficcato nel braccio e controllavo la densità del mio sangue con ghigno diabolico, ci ridevo e ci scherzavo come se fosse stata un'amica di vecchia data. 
Finito il tutto, mi ha addirittura accompagnata all'uscita a risate e pacchette sulla spalla e, le persone che aspettavano il loro turno, mi hanno guardata come se fossi una marziana. 
La strada del ritorno è stata faticosa, mi girava la testa e sbandavo un po' a destra e un po' a sinistra. Ancora non è che mi sia ripresa totalmente, a dire il vero. Ma ora mangerò qualcosina. 
Un bacione!!!!!!

martedì 7 maggio 2013

Dottoresse


Ieri, dopo le continue insistenze di Consorte, mi sono decisa a fissare un appuntamento dalla mia nuova dottoressa generica. 
Nuova perché ce l'ho da poco, visto che era da un anno che all'Asl risultava che fossi senza medico. Comunque ora ce l'ho e ho pensato che il tagliando ogni tanto va fatto. 
E' da 3 anni che non faccio analisi di nessun tipo (a parte la radiografia per l'impianto dentale dell'anno scorso)... 
Così stamattina avevo appuntamento in studio alle 9.50. 
Alle 9.20 ero là... 
...Perché mica sapevo esattamente dove si trovasse e, siccome sono una casinista che si perde, devo sempre calcolare del tempo in più.
Tanto per cominciare, una volta entrata, mi sono accomodata nella sala d'aspetto sbagliata. Però, dopo aver ascoltato tutte le problematiche di una signora che si trovava all'interno dell'ambulatorio che avevo di fronte, mi sono accorta che chi le rispondeva era inequivocabilmente un uomo. 
Quindi mi sono fatta qualche domanda e ho iniziato a capire che forse c'era un'altra sala d'aspetto, magari seguendo il rumore delle riviste sfogliate, l'avrei trovata. 
E così è stato.
Mi sono seduta nella sala giusta e, prima di me, c'era un signore; gli ho chiesto se la dottoressa fosse già arrivata e lui mi ha risposto in una lingua che penso fosse arabo. 
Evvabuoh non sono mica poliglotta eh? What is this????????????????????
Poco dopo è arrivato il mondo. 
Ho appreso che la dottoressa non c'era, ma c'era la sostituta e mi è venuto lo scazzo. 
Dopo 1 minuto di discorsi su quanto sia stordita la "titolare", lo scazzo mi è passato e mi sono sentita fortunata. Pare addirittura che uno sia andato a farsi visitare per un problema di formicolio e alla sera gli sia venuto un ictus.
E poi sono andati giù pesanti sulla povera donna esaurita e lunatica. 
Poi è arrivato il mio turno. Finalmente aggiungerei. 
Sono entrata in ambulatorio e mi sono fatta fare la richiesta per un check up completo. 
Ho fatto notare alla tizia che ho la tosse da 20 giorni e lei, dopo avermi visitato, mi ha dato da fare l'aereosol, mi ha prescritto il ventolin, il cortisone e, in caso di febbre,  pure un antibiotico. 
'Azz, se prendessi tutta quella roba diventerei più radioattiva della roba che cresce vicino a Chernobyl.
Facciamo che domani vado a farmi le analisi del sangue e poi, magari, un salto all'Asl... che dovevo immaginare che c'era qualcosa che non andava quando mi hanno detto che l'unica dottoressa che aveva posto era lei.
Un bacione a tutte!!!

lunedì 6 maggio 2013

Ride bene chi ride ultimo


Ciao mie care!
Sono rimasta un po' indietro con il mio e i vostri blog... scusatemi. Oggi risponderò a tutti i commenti degli altri post e poi, non appena la smetterò con persiane e vetri, ritornerò dai miei blog preferiti. 
Scusatemi ancora eh :-(
Le pulizie di primavera, anche se sta primavera fa schifo, vanno fatte. 
Piove e mi si ri-sporca tutto. 
Mi sento tanto Penelope, solo che al posto della tela, ho i vetri. Non ho Ulisse, ma ho Consorte, i miei tre e Billo, che secondo me fanno più confusione dei Proci.
Questo week end è stato ricco di eventi. Sabato più che altro. Perché la domenica, tranne la mattina che abbiamo fatto una puntatina al parco, siamo stati a casa, causa pioggia.
Sabato invece, non ci siamo fermati un attimo.
In mattinata abbiamo deciso che volevamo acquistare un tavolino, due sedie ed una panca, da posizionare in balcone. 
Così siamo saliti in macchina, direzione: Leroy Merlin.
Consorte, che ha la fissa della sua auto (vi ricordate, qualche sabato fa quando io sono caduta e lui si è preoccupato per un graffio sulla portiera? Tenetevi a mente questo: Legge del contrappasso), e, prima di trovare un parcheggio che faccia al caso suo, fanno in tempo a rieleggere Napolitano come Presidente della Repubblica un'altra volta. 
Perché i requisiti del parcheggio perfetto sono:

  • Al coperto
  • Vicino ad una telecamera della sorveglianza
  • Possibilmente con davanti un muro e non un'altra macchina
  • Se c'è sopra l'allarme antincendio è pure meglio
Una volta trovato il parcheggio perfetto, siamo usciti dalla macchina e ci siamo diretti verso l'interno del centro.
Siamo entrati nel reparto che ci interessava e abbiamo raccomandato ai bambini di non sedersi da nessuna parte.
Consorte, dopo avermi indicato la tipologia di tavolino, sedie e panca che aveva in mente, ha provveduto al collaudo delle sedie e poi ha disintegrato la panca cadendo rovinosamente a terra (trascinandosi una specie di tendone appresso). 
Ho riso? 
Ho riso. 
E ho riso tanto. 
Di brutto, senza ritegno e, quando mi ha dato della cretina perché avrebbe potuto farsi un gran male, gli ho ricordato di qualche sabato fa, quando sono stata io a cadere, e lui neanche se ne è accorto.
Alla fine abbiamo fatto i nostri acquisti all'Ikea eh! 
Un commesso ci aveva assicurato che l'imballaggio non era troppo ingombrante e che sarebbe stato in macchina senza problemi. 
Quando però abbiamo ritirato la merce al magazzino, ci siamo resi conto che gli scatoloni erano un po' troppo voluminosi. Consorte ha prima provato svariate tecniche di incastro, poi si è incacchiato e si è dato allo sfascio selvaggio di scatoloni e affini,  per poi scaraventare il contenuto nudo e crudo dentro al bagagliaio.
Al pomeriggio siamo andati al parco. 
Ora il tavolino e tutto l'ambaradan è montato. L'unica cosa è che Billo lo trova interessante come lima per le unghie. Su questa cosa dobbiamo lavorarci.
Un bacione a tutte!!!