Sì lo so, è da tanto che non scrivo. Sono stata bacchettata anche da mio papà!!!
Ma non ero molto dell'umore, così ho preferito lasciare andare... in fin dei conti questo dovrebbe essere un blog ironico!
Comunque ora sono tornata, non che me ne fossi mai andata eh? Ma voglio riprendere a scrivere quotidianamente, anche perché, è vero che non sono più al Bingo Bongo, ma anche qui mi viene fornito tanto di quel materiale che non potete immaginare.
Il mio giro di amicizie è composto da mamme che si dimenticano di essere tali nel momento stesso in cui si entra nel bar alla mattina.
Tra tutte, due si contraddistinguono per la loro, ehm, vivacità: Peter Pan e Alice, che finalmente, dopo 4 anni, ho avuto la soddisfazione di gustarmele in contemporanea.
Vi ho già parlato di tutte e due in passato, ma ora mi preme di raccontarvi di Peter Pan con cui ho una frequentazione assidua.
Peter Pan è particolare.
E' simpatica, non ha peli sulla lingua e ha il gusto del bello.
Cioè, se sei un cesso, non puoi essere sua amica.
Il soprannome se l'è dato da sola, perché dice di soffrire della sindrome di Peter Pan.
Lei ama l'abbigliamento giovanile: jeans variopinti e scarpe comode. E' sempre in movimento, ha una voce che la riconosci a 200 m di distanza ed è uno spasso.
Ieri siamo state alla prova di pallavolo (Sport che il Grande mi ha già detto che non vuole praticare perché: "E' troppo pieno di femmine").
In palestra c'era presente un gruppo un po' nutrito di noi mamme della 4°C: ovviamente io, Omino Penz, la Supermegarappresentantediclasse, e altre degne di nota che se vogliono possono scegliersi un bel soprannome per comparire nei miei post.
Sta di fatto che l'allenatore, il clone di Daimon di Mila e Shiro, sclerava parecchio e commentava le "schiappezze" (termine coniato da me medesima per l'occasione, si tratta della fusione dei due termini : schiappe e prodezze) dei nostri pargoli in modo che io, più di una volta, mi sarei alzata per apparecchiargli le mie mani in faccia.
Peter Pan no.
Peter Pan tifa.
Tifa sempre.
E lo fa in maniera colorita.
Dispensa consigli e trova giustificazioni nel caso la squadra di dove sua figlia e il mio perdano.
Perdano tipo tre volte di fila.
Nello specifico, Daimon aveva diviso i bimbi in due gruppi, gli aveva messo davanti due mega materassini che dovevano spostare saltandoci sopra a turno.
La squadra che faceva arrivare prima il materassino sotto rete, vinceva.
I nostri hanno perso.
Tre volte.
Secondo Peter Pan perché:
- La squadra era composta da bambini troppo magri che saltandoci sopra mica potevano spostarlo.
- La squadra era composta per lo più di bambine che praticano la ginnastica artistica e, a ginnastica artistica, insegnano a non spostare i materassini.
- Il materassino era truccato e scivolava di meno di quello della squadra avversaria.
Quest'ultima tesi si è rivelata sbagliata perché c'è stato un cambio di tappetini e abbiamo perso uguale.
Io ero molto più tranquilla, ma sono rimasta nella convinzione che se ci fossi saltata sopra io, sarei arrivata in fondo alla palestra. Ma che io sia un po' megalomane lo so, ed è una cosa su cui sto lavorando da quando mi sono accorta di esserlo, tipo 39 anni fa.
Comunque sia, quest'anno sembra che il Grande voglia praticare atletica, la Mezzana la iscriverò oggi a ginnastica artistica e la Piccolina farà corsa con me, durante tutta la settimana, ad accompagnare i fratelli a destra e a sinistra.
L'inverno che mi si prospetta mi terrorizza, ma sono convinta che una volta dentro, riuscirò a gestire il tutto. Come d'altronde fate tutte voi.
Un Bacione!!!